Niente è
Per sempre,
ma questo Sì.
Non lo so perché, ma i tatuaggi per me hanno un qualcosa di speciale che va molto oltre la semplice estetica. So che ora come ora sembrano diventati solo e unicamente una moda per apparire: dopotutto l'era in cui viviamo sembra sempre più ancorata alla necessità di sembrare -più che essere.
Quindi questo non vuole essere uno spot per dire quanto sono fighi i tattoo, o quanto sono cool le persone che ce li hanno. Per me valgono molto di più di quello che oramai tutti credono.
Quando mi è venuta l'idea di fare questo video, stavo riflettendo sul fatto che quando ti metti addosso dell'inchiostro, quello non se ne andrà mai più. Tutto scorre velocemente, e quando un qualcosa si rompe la cambiamo -al posto di aggiustarla. Quando una cosa non ci piace più -la buttiamo, e ne compriamo una nuova.
È così per tutto.
Per le cose materiali, per le relazioni, e anche per i sogni che teniamo nel cassetto.
Invece loro restano. I tatuaggi dico. Quelli non puoi più cancellarli.
E questa cosa mi spiazza. Mi fa pensare. Mi fa anche credere che allora, se vogliamo, siamo pure in grado di tenerci strette le nostre scelte, e portarcele in giro sulla pelle come una fotografia indelebile.
A differenza di secoli fa, oggi ognuno è libero di tatuarsi quello che vuole. Il tatuaggio non ha più uno scopo preciso, non è un senso di appartenenza, non nasconde un messaggio da portarti addosso. Oggi è pura arte, nella maggior parte dei casi, che ognuno può interpretare come vuole.
Mi chiedo spesso se dietro questo boom di tatuaggi nel mondo, la perdita di valore del loro senso, sia una perdita importante. Penso ai nostri antenati, che nel tatuarsi il corpo a volte davano un senso a chi erano, e a cosa appartenevano; a volte, invece, altri restavano schiavi di quel inchiostro, come succedeva ai carcerati che non potevano proprio più nascondersi da quello che erano stati. Anche quelli che poi sono cambiati, cresciuti e migliorati. Si portavano dietro quel marchio che diceva a tutti: sì, sono stato quella persona li.
Lo ammetto: non sono per nulla una fan dei tatuaggi senza senso, quelli fatti a caso tanto per farli. Lungi da me giudicare chi li fa così. Ognuno è padrone del proprio corpo.
Per me, il corpo è una specie di tempio: mi piace che nella mia pelle ci sia nascosta la mia storia. Dalle cicatrici, ai tatuaggi.
Penso che quando si decide di fare una cosa che sarà "per sempre", dietro ci debba essere un valore. Un valore importante. Che sia importante per me, almeno.
Se per te non ha importanza, non ha un valore, perché lo fai?
Non lo chiedo per provocazione, ma per vera curiosità.
Ci sono poche cose che mi affascinano tanto come l'inchiostro sulla pelle, e ogni volta che incrocio qualcuno con dei tatuaggi vorrei fermarmi e farmi raccontare tutto di quello che si nasconde nei disegni indelebili.
Dove, come e quando.
Poi il perché.
Ascoltarne il sentimento, percepirne l'importanza, immedesimarmi nel viaggio altrui.
Quindi, ho deciso di fare questo video, perché...
Mi son sempre piaciuti i tatuaggi, anche se io ne ho pochi e invisibili.
Raccontano di storie, di viaggi, di chi si è.
Sono quella sottile forma d’arte che non puoi toglierti di dosso, e dentro c’è davvero di tutto.
Anche se ora sembrano più una moda, che una cultura, per me raccontano la storia: la storia di chiunque se li faccia.
Da chi sei o chi sei stato non potrai più scappare, perché la tua pelle ti ricorderà sempre quello che hai vissuto. Potrai anche chiedere scusa alla mamma per esserti colorato il corpo, ma non puoi biasimarla se non ti perdonerà: lei ti vedrà sempre con la pelle da bambino.
Quella che ora, non hai più.
Buona sera, mi chiamo Emanuele. Leggendo questo testo ho pensato al libro “Storie sulla pelle” scritto da Nicolai Lilin. Non l’ho letto ma so che parla appunto di tatuaggi e dei loro significati.
Buon proseguimento!