Nel
2023
...?
Vorrei chiedervi: quanti dei buoni propositi stilati alla fine dello scorso anno siete riusciti a rispettare in questo 2022?
Pochi? Quasi nessuno? Zero assoluto?
Ogni anno, in questi giorni appena passati o in quelli che verranno, le gente si perde a fare promesse che sistematicamente non rispetterà. Non ho mai capito perché ci promettiamo delle cose che sappiamo già che non rispetteremo. Anche io lo faccio, anzi, lo facevo. Ora ho smesso, perché nuoceva alla mia salute mentale.
Il tempo che abbiamo è prezioso e poco. Questi ultimi anni ci hanno insegnato a stare pronti a ricevere scossoni a destra e a manca, senza aver il minimo preavviso. Eppure sembra sempre che la nostra memoria sia estremamente corta, e che finita la paura iniziale si ritorni a vagare per il mondo con quella sottile ma marcata indifferenza di chi alla fine ce l’ha fatta.
Il punto che ci sfugge è che non tutti, però, ce l’hanno fatta.
C’è chi ancora sta lottando.
C’è chi ha perso malamente.
C’è chi è in bilico su un filo sottile che è tenuto alle estremità da persone che potrebbero mollarlo da un momento all’altro.
Il 2022 è stato un anno ricco di povertà. Di guerre e di morte. Di diritti negati, di un declino della speranza. Di un 28 di dicembre da 15 gradi. Di ghiacci sciolti e bufere di neve devastanti. È stato l’anno dei prezzi del gas, della benzina, dell’energia alle stelle. L’anno che ci ha visto cambiare governo, ancora, con la vaga ma lontanissima speranza di una risalita, pregando -allo stesso tempo, che non comporti una discesa al baratro dei diritti e delle imposizioni culturali.
Il 2022 per tante persone non è stato semplice. Anzi, tutt’altro. Però, se sei qui a leggere, vuol dire che in qualche modo stai andando avanti. Magari a rilento, magari di mezzo millimetro alla volta. Magari sei immobile e stai osservando. Non lo so. Però ci sei.
Allora, ti domando, e lo domando anche a me mentre sto scrivendo, cos’ha portato di buono il 2022 nella tua vita?
Basta anche una minima, piccolissima cosa.
Sei viv@? Respiri?
Inutile pensare che il 2023 sarà un anno migliore. Questo purtroppo non lo sappiamo, e non lo possiamo sapere. Possiamo solo sperarlo. Però, mentre vedo questo 2022 passarmi davanti agli occhi e risentirlo dentro allo stomaco, provo a comprendere come vorrei fosse il mio 2023. Provo a mandare a cagare i buoni propositi del mangiare meno carbo e fare più addominali, e provo invece a darmi un obiettivo preciso.
Provo a immaginarmi la strada che devo fare per arrivare dove vorrei, e magari provo a scrivermela.
Provo a capire come posso diventare una persona migliore, come posso fare per essere più serena e presente, come posso anche essere utile al mondo -nel mio piccolo, per fare la mia parte e aiutare chi vive immerso in grandi difficoltà.
Perché, mi rendo conto, che siamo bombardati da guru che ci lanciano frasi ad effetto su come vivere sereni e felici, dicendo “lascia andare ciò che ti pesa”, “prenditi tempo per te” e robe simili, che sono ovvietà senza però un piano preciso.
E io le leggo e sento questa energia dentro, e dico “figo, devo farlo”, ma quell’energia svanisce nel momento preciso in cui scrollo al post successivo.
Invece forse, per tenere quell’energia viva dentro, bisogna sapersi creare la nostra frase, la nostra visione, il nostro “perché”.
E quello non può farlo nessuno al di fuori di noi stessi.
Capire cosa c’influenza positivamente.
Eliminare ciò che ci da energia negativa.
Seguire quello che c’interessa davvero, e che è in linea con i nostri valori.
Darsi delle priorità.
Avere il coraggio di gettare nel cestino l’inutile.
Aiutare il prossimo.
Ma, soprattutto…amare sé stessi un pochino di più.
Infine, solo un piccolo reminder : abituati come siamo a vedere la vita altrui spiattellata nei social, e percependo costantemente quanto mostrarsi sembri essere la soluzione a tutti i problemi della vita, ricordiamoci che l’unico dovere che abbiamo è quello di essere fedeli al nostro essere. Senza cercare di essere come gli altri. Senza voler fare quello che fanno gli altri. Senza dover andare alla velocità degli altri.
Ognuno ha la sua identità. I suoi valori.
Ognuno ha la sua unicità. I suoi tratti.
Ognuno ha le sue passioni. I suoi amori.
Ognuno ha il suo passo. I suoi traguardi.
Sono in accordo con quello che hai scritto, e per fortuna che lo hai scritto! Ormai si vedono troppi articoli e video motivazionali sul nuovo anno come se il primo gennaio si cancellasse tutto ciò che abbiamo passato nell'anno appena trascorso e si aprisse un nuovo capitolo della nostra vita sconnesso dal precedente. Invece di parlare di buoni proprositi solo a Capodanno dovremmo invece parlare, come dici tu, di obiettivi tutto l'anno. Se ho uno scopo devo impegnarmi a raggiungerlo a partire da subito, che sia dal primo gennaio o dal 22 maggio, l'importante è credere in quello che sto facendo e per cosa lo sto facendo.
Grazie Giorgia per quello che fai e che scrivi 🧡